Capita tutti i giorni: per le esigenze più disparate può capitarci di andare in farmacia con la ricetta di una prescrizione medica, e sentirci chiedere se preferiamo scegliere tra un farmaco di marca e il suo equivalente.
Ma cosa significa davvero questa scelta? Quali sono le differenze tra i due?
E, soprattutto, possiamo fidarci dei farmaci generici come lo facciamo con quelli di marca? Vediamolo insieme, facendo chiarezza su un tema che riguarda la salute di tutti.
Cosa dice l’AIFA: la definizione del farmaco equivalente
Partiamo dalle basi. Secondo l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), il farmaco generico o equivalente è:
“Un medicinale che ha la stessa composizione qualitativa e quantitativa del principio attivo e la stessa forma del medicinale di riferimento, nonché efficacia e sicurezza equivalenti.”
In altre parole, un farmaco equivalente contiene lo stesso principio attivo, nella stessa quantità e nella stessa modalità di somministrazione farmaceutica (compresse, capsule, sciroppi, ecc.) del farmaco di marca a cui si ispira.
Questo significa che il farmaco equivalente agisce sul nostro corpo in modo analogo e ha la stessa capacità di curare la patologia per cui è stato prescritto.
Trova le differenze
Se i principi attivi e l’efficacia sono gli stessi, dove stanno le differenze?
Le differenze tra un farmaco di marca e il suo equivalente si trovano negli eccipienti, ovvero quei componenti “di contorno” al principio attivo che servono a rendere il farmaco stabile, conservabile, e facilmente somministrabile (pensiamo al rivestimento di una compressa o al gusto di uno sciroppo).
In alcuni casi, un paziente può essere allergico o sensibile a uno di questi eccipienti.
Per questo motivo è importante comunicare sempre al farmacista eventuali allergie note o reazioni avverse già sperimentate. In assenza di controindicazioni specifiche, però, il farmaco equivalente è da considerarsi altrettanto efficace e sicuro del suo omologo di marca.
Perché i farmaci equivalenti costano meno?
Uno degli aspetti più apprezzati dei farmaci equivalenti è sicuramente il prezzo. Come mai costano meno?
La risposta sta nel brevetto. Quando un’azienda farmaceutica sviluppa un nuovo farmaco, lo brevetta per un periodo di 20 anni. Durante questo tempo, è l’unica autorizzata a produrre e vendere quel medicinale.
Questo consente di ammortizzare i costi sostenuti per la ricerca, lo sviluppo e i complessi studi clinici necessari per garantire la sicurezza e l’efficacia del farmaco.
Alla scadenza del brevetto, però, anche altre aziende farmaceutiche possono produrre e commercializzare il medicinale, sotto forma di equivalenti.
Ciò è possibile perché non è necessario ripetere gli stessi studi precedenti; il farmaco può essere venduto a un prezzo più basso e accessibile a una fascia più ampia della popolazione.
Questo non significa però che l’equivalente sia un farmaco “di serie B”. La produzione è sottoposta agli stessi controlli di qualità e sicurezza previsti per ogni altro farmaco in commercio.
Farmaco di marca o equivalente: quanto conta l’abitudine?
Molto spesso la scelta tra farmaco di marca e farmaco equivalente è guidata da un semplice fattore: l’abitudine. Se per anni abbiamo usato un certo prodotto, tendiamo a fidarci di quel nome, di quel colore della scatola, di quella forma delle compresse.
In realtà, salvo casi di intolleranza a eccipienti specifici, si può passare all’equivalente senza alcun rischio per la salute. È una scelta che può tradursi in un risparmio economico significativo, soprattutto per chi assume terapie croniche o per lungo tempo.
E quando si è incerti, il miglior consiglio è sempre lo stesso: parlarne con il proprio medico o farmacista di fiducia. I professionisti sanitari conoscono il nostro stato di salute e possono orientarci verso la scelta più adatta alle nostre esigenze.
La farmacia è un alleato prezioso
Al momento dell’acquisto in farmacia, la preparazione e la competenza giocano un ruolo chiave. È in farmacia che scopri se esistono generici disponibili per il farmaco prescritto, se il risparmio è significativo e se ci sono controindicazioni rispetto alla situazione clinica personale.
Un dialogo aperto permette di fare scelte informate, migliorare l’aderenza alla terapia e, spesso, alleggerire i costi delle cure.
Una questione anche sociale: accesso equo alla salute
L’esistenza dei farmaci equivalenti è anche una grande conquista sociale. Soluzioni terapeutiche equivalenti a costi inferiori, consentono di ampliare l’accesso alle cure a tutti.
I farmaci equivalenti rappresentano uno strumento importante per garantire equità e sostenibilità.
La prossima volta che entri in farmacia, chiedi informazioni: potresti scoprire che puoi curarti bene, con lo stesso principio attivo, e risparmiare.
Perché la salute non è una questione di marca, ma di scelte consapevoli e informate.

